In Giappone spopola e nel resto del
mondo è diventato uno standard per l’editoria e la pubblicità esterna. In Italia
il suo utilizzo è solo agli inizi, ma promette bene visto che per leggerlo
basta anche solo un telefono. Il QR-code è
una sorta di codice a barre, come quello del supermercato. Ma a differenza di quest’ultimo,
che contiene praticamente solo un numero, il QR code può contenere molte più
informazioni: l’indirizzo di un video su YouTube; una pagina di un sito; un
testo o un sms; un biglietto da visita digitale.
Come si usa
questo codice? Visto dalla parte del consumatore, per leggere il codice bisogna avere un telefono con un software
adatto. Quando si vede un codice, si avvia il software (o eventualmente
scaricarlo dal market o da internet), si inquadra e… basta cliccare per
usufruire dei contenuti! Visto dalla
parte di chi offre i contenuti (editore, azienda o organizzazione) i
generatori di codici sono disponibili gratuitamente online.
A che cosa
serve? Diversi settimanali e mensili offrono già da tempo la fruizione di alcuni contenuti a valore
aggiunto per arricchire i propri servizi; in tal modo il giornale cartaceo
diventa un mezzo per portare sul sito nuovi utenti (o fidelizzare quelli già
esistenti); in ogni caso la connessione tra diversi mezzi di comunicazione crea
valore aggiunto alla testata in quanto tale aumenta il valore del marchio. Questo esempio
illustra ulteriori indubbi vantaggi: il tracciamento preciso degli accessi
al sito; la facilità e immediatezza con cui ci si può collegare al sito senza
dover memorizzare e digitare manualmente un url magari troppo lungo o
complesso; un’esperienza utente nuova, dinamica e
interattiva, laddove la pubblicità tradizionale utilizza una modalità più
univoca e statica…
Bastano cinque semplici regole per utilizzarlo al meglio:
1. Il contenuto deve essere
premiante: soprattutto
finché il meccanismo è nuovo, mai costringere l’utente a installare un software
aggiuntivo per scaricare contenuti per nulla accattivanti!
2. Il contenuto deve
acquisire valore aggiunto dal mezzo: anziché strappare una pagina pubblicitaria per conservare un’informazione
o prendere nota su un foglietto di una promozione, al cliente basterà
un click del telefono per assicurarsi ciò che gli si offre.
3. Adeguare la tecnologia al target: questo vale per tutte le soluzioni di
comunicazione digitale, ovvero prima di usare un mezzo, bisogna chiedersi quale
parte e quanta parte del target di riferimento lo usa.
4. Farsi promotori
dell’innovazione tecnologica: dato che l’utilizzo della tecnologia è uno strumento per accrescere il valore dei
contenuti e delle relazioni, bisogna dedicare del tempo a promuovere
e facilitarne l’adozione.
5. Prima di iniziare, darsi
degli obiettivi: la tecnologia
può servire a diversi obiettivi strategici che vanno suddivisi in
base ai gruppi di interlocutori, interni ed esterni, e che vanno perseguiti
con un mix adeguato di soluzioni e strumenti.
E’ quindi facile capire come il QR Code possa stringere una forte relazione tra offline e online. Basta un semplice click per raggiungere il contenuto sponsorizzato nel QR Code, che sia un prodotto o una pagina informativa. Considerando inoltre che il mobile sta prendendo sempre più piede e che il futuro del web si sta muovendo verso lo schermo portatile, il QR Code permette di arrivare anche ai potenziali clienti che in quel momento non sono connessi sul web con i classici PC.
Infine, ecco alcune parole-chiave
sui contenuti da veicolare con questo
strumento:
- personalizzazione: creare siti web usabili anche per i telefonini ed i tablets.
- promozione: inserire il
QR Code ovunque ha una logica d’esserci, quindi annunci in un giornale, sui cartelloni per strada, volantini, biglietti da visita, su altre tipologie di
prodotti.
- semplicità: usare il QR Code come coupon per distribuire e diffondere le
nostre iniziative promozionali.