mercoledì 12 settembre 2012

Essere testimonial di se stessi



Che cosa succede al mercato nelle situazioni di crisi economica? I consumatori tendono ad acquistare di meno focalizzando le loro attenzioni sui prodotti di prima necessità stando naturalmente molto attenti anche al prezzo di acquisto. Il mercato è saturo di beni e i consumatori sono diventati più esigenti, con richieste sempre più particolari, personali e differenziate. Per conquistarli le aziende devono attivarsi producendo prodotti e servizi che soddisfino i loro bisogni in modo specifico. 

La pubblicità ideale dovrebbe presentare le caratteristiche principali del prodotto, contenere immagini o suoni o slogan che aiutino a “ricordare” e informazioni che consentano ai clienti di capire quali sono i bisogni che soddisfa. Una tecnica pubblicitaria molto usata è quella dei testimonial: si scelgono dei personaggi famosi e non per rappresentare e rendere noto il proprio prodotto confidando sulla credibilità del personaggio in modo che il pubblico tenda ad imitarlo (ma attenzione all’ “effetto vampiro” di cui abbiamo già parlato).

Ma perché il titolare dell’attività commerciale non dovrebbe fare direttamente da testimonial al proprio prodotto per illustrare ai consumatori la storia della propria azienda, ma soprattutto per dimostrare che in prima persona, spendendoci la faccia, si assicura sulla qualità dei propri prodotti? 

E come utilizzare la propria immagine per far penetrare un sistema di valori nei consumatori? Infine, come stupire continuamente i clienti, rassicurandoli sulla qualità dei propri prodotti?
 In un’epoca che vede spesso perdersi nel dimenticatoio campagne pubblicitarie di basso impatto, proporsi come testimonial della propria azienda, mettersi in gioco per porre il prodotto pubblicizzato al di sopra di tutto viene letto dal pubblico come una volontà di sottolineare con sicurezza la qualità reale che incontra le esigenze dei consumatori.
Il dott. Ciccarelli, pioniere dei testimonial titolari d'azienda, fu il primo a mettere la faccia in una reclame televisiva. Oggi che siamo abituati a veder piombare in casa Giovanni Rana, pronto a cucinare per noi i tortellini di nuova invenzione, ci sembra normale: la comparsa di questi speciali testimonial aziendali in tv o sulla carta stampata è aumentata di continuo.


La famiglia Rendina opera nel settore ottica da 25 anni ormai, con ben 3 punti vendita sul territorio. Sin dall’inizio questi ottici si sono differenziati dalla concorrenza grazie alla loro visione commercialmente avanguardistica: prodotti sempre innovativi, di indubbia qualità e al passo con la moda. A livello pubblicitario però, scontavano la staticità e l’omogeneità comunicativa del settore.
Come dare nuovo slancio alla comunicazione di un’attività commerciale già ben nota al pubblico? Proponendo come testimonial della famiglia il più intraprendente, Luigi Rendina, l’unico che poteva trasmettere, con il suo entusiamo e la sua immagine rassicurante, tutta la professionalità e il valore umano dell’intero team di lavoro!
Nasce così una massiccia campagna pubblicitaria istituzionale (ma sempre con un pizzico di ironia!) su cartellonistica stradale, carta stampata e piccolo formato che in breve si ramifica su tutto il territorio, rendendo l’intervento comunicativo un vero successo.
Nel corso del tempo, “ci hanno messo la faccia” anche il resto del team e in ultimo la schiera di tutti i piccoli di famiglia, a dimostrazione del fatto che una realtà di successo nasce dall’armonia familiare, dal duro lavoro quotidiano e da un rapporto di fiducia e rispetto con il cliente.












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